Ma perché tutto questo?
Ciao, sono Pietro e mi candido con gli amici di Obiettivo Studenti. Una cosa di cui sono profondamente convinto è che siano gli studenti e le studentesse a dare vita all’Università, intesa come un luogo capace di rispondere ai nostri bisogni concreti e uno spazio realmente inclusivo e aperto a tutti.
Con quest’idea di Università e con il principio imprescindibile che questo spazio debba essere realmente accessibile, al di là di ogni barriera economica o sociale, ho deciso di candidarmi al CNSU. Infatti, è proprio in questo organo che la nostra voce può essere ascoltata e valorizzata, contribuendo in modo significativo alla costruzione dell’Università di oggi e di domani.
Proponiamo un aumento del Fondo Sociale Europeo da parte dell'UE per rafforzare il sostegno all’università;
Si chiede che le Regioni rivedano i programmi operativi del FSE+ destinandone una parte alla copertura delle borse di studio;
Chiediamo che i fondi PNRR destinati inizialmente alla costruzione di residenze universitarie, ma che non saranno utilizzati a tale scopo, vengano riallocati per altri ambiti del piano, con particolare attenzione al diritto allo studio;
Si propone di rivedere i criteri di assegnazione del FFO, inserendo il peso della valutazione della didattica;
Chiediamo di ridurre la quota premiale del FFO che incentiva la performance delle migliori università a scapito della quota storica garantita, accentuando così le disuguaglianze territoriali.
Proponiamo la creazione di uno strumento digitale unico con tutte le possibili abitazioni universitarie per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di alloggi per studenti;
Tra le detrazioni IRPEF, chiediamo di innalzare l’attuale soglia massima detraibile del 19% di 2.633 euro al 19% di 4.000 euro;
Proponiamo l’istituzione di una commissione in ogni ateneo per valutare i casi di studenti costretti a sospendere gli studi per motivi psicologici, al fine di esentarli dalle tasse o escluderli dal conteggio degli anni fuori corso;
Chiediamo che l’università operi un investimento specifico nella ricerca orientata alla comprensione approfondita del crescente fenomeno del disagio psicologico, e che destini risorse ai progetti innovativi che offrano risposte alle nuove forme di sofferenza;
Proponiamo che i bandi culturali delle università siano aperti al finanziamento di tutte quelle azioni con cui le associazioni studentesche svolgono attività di accoglienza e accompagnamento degli studenti.
Proponiamo di istituire Teaching Learning Centers, organismi permanenti dedicati alla ricerca e al supporto continuo dei processi di innovazione didattica.
Proponiamo l’inserimento nel FFO di un Fondo Nazionale per l’innovazione didattica Annuale.
Si propone di aumentare da 350 a 400 ore il carico didattico minimo per docenti e ricercatori a tempo pieno, così da valorizzare maggiormente l’insegnamento.
Piano pluriennale edilizia universitaria: stilare un documento strategico pluriennale che coordini gli interventi, stabilisca priorità nazionali e vincoli le risorse in modo più razionale;
Quote minime obbligatorie per aule studio: prevedere che almeno il 15–20% dei fondi sia destinato alla creazione di aule studio, biblioteche e spazi per il lavoro collaborativo;
Università senza scopo di lucro: sosteniamo con forza il carattere pubblico delle università italiane ed escludendo in modo netto qualsiasi finalità lucrativa.
Verifica degli esami: proponiamo che le università vengano dotate di strumenti di verifica affinché la qualità degli esami tra atenei tradizionali e telematici sia equiparata.
Eliminazione regime transitorio: proponiamo che sia posto termine al regime transitorio che consente alle telematiche di non rispettare i requisiti minimi per un numero di anni superiore alla durata normale del corso.
Chiediamo che il costo del corso venga stabilito in base all’ISEE del richiedente, con una no tax area fino a 30.000 euro.
Proponiamo la creazione di un Osservatorio Nazionale in dialogo con dei garanti in loco referenti per ciascun percorso attivato.
Proponiamo che ovunque vengano aperte le classi di concorso a fabbisogno zero (in particolare A11, A13, A19 e A59).
Proponiamo di modificare l’Abilitazione Scientifica Nazionale dei docenti inserendo parametri oggettivi di valutazione dell’attività didattica dei docenti.
Proponiamo che sin dal dottorato e dall’assegno di ricerca i futuri docenti dedichino una parte della propria attività alla didattica.
Chiediamo l’istituzione di programmi longitudinali con cui i docenti sviluppino competenze trasversali di progettazione, valutazione dell’apprendimento face to face e online.
Proponiamo l’istituzione di un Consiglio Europeo degli Studenti Universitari in cui semestralmente diverse esperienze di università da tutta Europa possano confrontarsi;
Istituzione nazionale dello status di studente-lavoratore al fine di garantirne un adeguato riconoscimento e accesso a misure di supporto didattico e organizzativo;
Riconoscimento nazionale dello status di studente-caregiver: esonero dalle contribuzioni studentesche per studenti con ISEE fino a 35.000 €, indipendentemente dai CFU acquisiti.
Per la mobilità in uscita occorre intervenire con una riforma che modernizzi il sistema di riconoscimento dei crediti ECTS, favorendo una maggiore modularità e flessibilità tra i programmi delle diverse università.